Proviamo a immaginare che lo spazio ed il tempo siano strumenti per la nostra comprensione, solo questo. E proviamo a immaginare di portarceli addosso come uno zainetto, o meglio ancora, così come la tartaruga indossa il suo carapace.
Chiudiamo gli occhi adesso, e visualizziamoci carapace, tartaruga nel carapace, e tartaruga soltanto.
Poi riapriamo gli occhi e poniamoci questa domanda: se il guscio si stacca, noi esistiamo ancora?
Robert Lanza è un uomo di scienza e come tutti gli uomini di scienza lo ami o lo detesti, ti allinei alla sua ricerca o la rigetti.
Io, dal mio canto e per le esperienze che la mia quotidianità di costellatrice familiare multidimensionale e terapista sistemico mi porta a fare, ne sposo innanzitutto l’immensa generosità di servizio. Una generosità che porta Lanza a compiere una vera e propria attività di sollecitazione e risveglio della coscienza umana, tentando in questo caso di spiegare, in termini piuttosto semplici, come la vita si porti avanti, sempre. Al di là dei nostri dogmi e perfino al di là della vita stessa.
Esperto in medicina rigenerativa e direttore del Advanced Cell Technology Company negli Stati Uniti, Lanza è conosciuto per la sua formidabile ricerca sulle cellule staminali e per aver clonato diverse specie animali in via d’estinzione. Orsù! In questo suo processo di ricerca a un certo punto però dev’essergli successo qualcosa di veramente seducente perché, di colpo, qualcosa cambia nel suo essere uomo di scienza. E prende a dedicarsi alla fisica, alla meccanica quantistica e all’astrofisica, facendosi portatore di concetti profondamente innovativi e perfino in contrasto, talvolta, con gli studi avvenuti in precedenza.
E’ da questa miscela esplosiva di osservazione, conoscenza e revisione della conoscenza stessa che la teoria del biocentrismo nasce e si porta in luce a tutti noi attraverso questo libro, la cui intenzione è, a mio avviso, quella di confondere ogni certezza sul significato della morte.
Lanza ci spiega che la vita e la coscienza sono fondamentali per l’universo e che, in pratica, è la coscienza stessa che crea l’universo materico, il mondo in cui viviamo, la realtà che percepiamo, in ogni suo piccolo e grande dettaglio. Non viceversa, come spesso siamo portati a credere.
Analizzando la struttura dell’universo, le sue leggi, le sue forze e le sue costanti, queste sembrano essere infatti ottimizzate ai fini della vita in tutti i suoi aspetti. Quelli visibili e quelli invisibili, quelli tangibili e quelli non tangibili. Tutto ciò fa supporre che l’intelligenza del cosmo sia esistita assai prima di plasmarsi nella materia, nella tangibile realtà che tutti noi, più o meno, conosciamo.
Se vogliamo tener conto che il corpo genera coscienza, allora sì, è vero, questa muore quando il corpo muore. Ma se ci spingiamo oltre questa credenza e addirittura ne capovolgiamo il valore allora potremmo definire che il corpo riceve coscienza nello stesso modo in cui un decoder riceve dei segnali dal satellite. Ciò significherebbe quindi che non finirà con la morte fisica.
In realtà, la coscienza esiste al di fuori dei vincoli di tempo e spazio, così come la tartaruga esiste senza il suo carapace.
Lasciandosi portare di parola in parola, di immagine in immagine, di concetto in concetto, si percepisce sempre di più e sempre meglio che la coscienza è in grado di essere ovunque: nel corpo umano e fuori da esso. Altresì ci si lascia portare nella possibilità che universi multipli esistano simultaneamente.
In un universo il corpo può essere morto, mentre in un altro può continuare a vivere, assorbendo la coscienza che migra di dimensione in dimensione. E così via, all’infinito.
ENERGIA+ COSCIENZA= MATERIA, ecco il fulcro della riflessione con cui mi mi sveglio spesso al mattino da qualche tempo ormai.
Che sia veramente questa la formula dell’immortalità?
Di certo ho intuito che, se portiamo coscienza a una qualche forma di energia, ad esempio l’energia mentale (pensieri), o quella emotiva, o quella creativa (immaginazione) o quella vitale (azione/realizzazione), queste forgeranno materia, fatti, concreta realtà. Vita… oserei dire.
Io, di questa formula, ho fatto il mio mantra. E vi garantisco… è potente.