Non sempre è facile incontrare noi stessi. Ed ancor più è difficile accettarci, quando infine, ci siamo trovati.
Spesso, la ricerca delle nostre doti e dei nostri talenti è impervia, penata, a volte perfino ripudiata.
Così occorrono grossi scossoni per ricondurci lì, a ciò che veramente siamo.
Processi attraverso i quali la vita ci spinge ad inoltrarci in un vero e proprio viaggio di destrutturazione. Poi di conoscenza.
E riprendere da capo il contatto con noi stessi, scoprirsi ripuliti da tante resistenze, da inghippi nascosti nell’inconscio, da illusioni. Da sovrastrutture educative, sociali, e culturali che il contesto in cui siamo nati e cresciuti ha generato ed alle quali, a lungo, siamo stati affidati, incapaci di vedere la forza della nostra vera natura. Bisognosi di essere condotti da qualche parte, senza una meta vera.
E può anche accadere che travolti da un evento molto più grande di noi, imponente, enormemente arduo da superare, una volta tanto, senza sapere, ci spingiamo, come guidati da un sussurro inafferrabile, ad esplorare spazi dell’esistenza da cui non sembriamo affatto attratti, eppur nei quali, come per magia, si predispongono per noi soluzioni ineccepibili. Così in contrasto con ciò che in passato siamo stati, da faticare ad assorbirle, inizialmente.
E di nuovo sembriamo tralasciare, abdicare, rinunciare alla ricerca della meta. Una meta che, paradossalmente, sembra invece averci già trovati.
E ci osserva, attraverso molti occhi, attraverso molte porte, mentre noi, intanto, sollecitiamo nuove sfide, andiamo incontro a nuovi ostacoli e… come allodole, ci lasciamo abbindolare dalla luce di molti, moltissimi specchi. Boicottando il nostro vero potenziale, e la meta stessa.
Ma solo apparentemente.
Perché in realtà noi ricerchiamo in quegli specchi parti di noi che abbiamo ancora bisogno di assimilare, o di rilasciare. Col tempo che occorre, nel desiderio ancora inconsapevole, ma profondo, di liberarci da tutto ciò che ci allontana dal poter essere, finalmente, tutto ciò che noi… siamo.
Alcuni destini, per quanto si possa tentare di evitarli,
tornano davvero, sempre, a prenderci.