Rivista La città dei lettori

Tutta la verità su Nicolas Cage

By 10 Febbraio 2022 No Comments

Tutta la verità su Nicolas Cage

Francesca Corpaci

Intorno al 1985, un dilemma all’apparenza insanabile si apprestava a stendere il suo velo di inquietudine su tutta quella porzione di terre emerse dotata di tecnologie per la riproduzione audio/video. L’attore noto col nome di Nicolas Cage era da considerarsi un incomparabile genio o un inqualificabile impostore?
Da allora nessuno è mai riuscito a scoprire la verità, e la specie umana è divisa.
Io credo tuttavia che una risposta esista; solo, si trova dove nessuno l’ha mai cercata prima.

 

Sempre verso la metà degli anni Ottanta tale Chris Vogler, uno sceneggiatore con pochi capelli allora impiegato alla Disney, stilò un vademecum di sette pagine per venire incontro alle difficoltà dei suoi colleghi, alle prese con un pubblico sempre più desideroso di intrattenimento. Per farlo si era ispirato agli studi di Joseph Campbell, antropologo e storico delle religioni flippato con la mitologia del Medio Oriente che, qualche decennio prima, aveva teorizzato in termini accessibili ai comuni mortali quello che di lì in avanti sarebbe stato noto come il viaggio dell’eroe, e cioè una serie di passaggi obbligati che farebbero bene a comparire in ogni narrazione che si rispetti.
Esempio: un impiegato nel ramo degli elettrodomestici (il mondo ordinario) acquista un frullatore dal rigattiere e ci trova dentro una richiesta d’aiuto (la chiamata all’avventura). All’inizio è incerto sul da farsi (il rifiuto della chiamata), ma poi un anziano lo incoraggia (l’incontro col mentore) e insieme a due tizi discretamente borderline (prove, nemici, alleati) decidono per lo meno di provarci (superamento della prima soglia) e salvano la persona in difficoltà (avvicinamento alla caverna più recondita e prova centrale). L’impiegato capisce che il problema non riguarda il singolo individuo, ma un sistema sbagliato che opprime tutti (la ricompensa), e anche se potrebbe tirarsi indietro e tornarsene a casa (la via del ritorno) sconfigge i cattivi (la resurrezione) e raggiunge un livello di coscienza superiore (il ritorno con l’elisir).
Potrebbe sembrare la lotta al capitale, invece è Guerre Stellari.
Con i laboratori di scrittura per inventare storie appassionanti Vogler fece un sacco di soldi; non aveva idea che là fuori si aggirasse qualcuno capace di portare il viaggio nel mondo reale.

 

Fotogramma successivo: il piccolo Nicolas Coppola, nipotino snobbato del famoso Francis Ford, siede a tavola nel giorno del Ringraziamento (il mondo ordinario). Proviene dal ramo sfigato della famiglia, e in questo momento ha di fronte a sé un piatto di carta vuoto, pennarelli e una tv accesa, mentre i suoi danarosi cuginetti se la stanno spassando in villa.
La pancia inizia a fargli quel rumore di quando è vuota da troppo tempo, e lui formula una promessa silenziosa: giura che da grande diventerà attore e sarà non solo molto ricco, ma ricco da fare schifo, ricco a un livello paradossale, ricco in modo imbarazzante per sé ma soprattutto per gli altri (la chiamata all’avventura).
Per un po’ rimane sulle sue (il rifiuto della chiamata), poi a quindici anni sente di essere pronto e si reca dal malvagio zio per chiedergli un provino (l’incontro col mentore); lui come al solito lo ignora, ma ormai gli ingranaggi del cosmo sono in movimento, e poco dopo Nic debutta in una fallimentare serie tv su quanto è bello essere giovani per poi essere assunto nell’Olimpo del cinema con una commedia dal benaugurale titolo Fuori di testa (superamento della prima soglia).
Il nostro si lancia a velocità smodata sull’autostrada per il successo, che come tutti sanno è lastricata dalla stessa materia di cui sono fatti i superalcolici a buon mercato. Tanto per cominciare cambia cognome, fa un paio di film col perfido Francis che non vanno a finire molto bene, si sposa un paio di volte, fa un figlio che diventerà un guru della musica metal, inventa uno stile di recitazione che chiama “western kabuki” sebbene i maestri del teatro giapponese non siano troppo d’accordo, lavora con registi famosi (prove, nemici, alleati, avvicinamento alla caverna più recondita) e a un certo punto fa un film talmente triste (prova centrale) che vince un Oscar (ricompensa).
A questo punto un eroe degno di Krishna metterebbe le gambe in spalla e tornerebbe a fumare la pipa nella Terra di Mezzo, ma Nicolas Cage non ha ancora portato a termine quello che il fato vuole da lui. Si sposa altre tre o quattro volte, fa una serie di film in canottiera (dai che questi ve li ricordate), inizia a comprare cose tra cui uno squalo, una piovra, un coccodrillo, tre castelli, due isole e una decina di case di cui una infestata, e poi arriva il fisco (la via del ritorno).
Da qui l’eroe lavorerà quasi solo in film brutti per pagare la finanza, ma questo lo riavvicina al suo destino più autentico che forse non era possedere la Lamborghini dello scià di Persia, ma lasciare una tacca sul calcio di fucile della Storia. Inizia a imbroccare una serie di ruoli non male (la resurrezione) e ad aprile 2022 uscirà L’insopportabile peso di un’immane talento, in cui (sì esatto) interpreterà se stesso (il ritorno con l’elisir).

 

Ecco dunque la soluzione all’enigma, che come spesso avviene risiede nel non sussistere dell’enigma stesso. Nicolas Cage non è né genio né cane, perché trascende entrambe le categorie facendo una cosa che è magia vera: portare il cinema fuori dallo schermo.

Francesca Corpaci

Nata a Firenze nel 1984, è tra i fondatori di «In fuga dalla bocciofila», rivista letteraria dedicata a cinema e narrazioni. Con l'omonimo collettivo di autori, dal 2014, organizza proiezioni ed eventi legati a film e letteratura. Ha partecipato alle antologie Odi (effequ) e Vocabolario minimo delle parole inventate (Wojtek) e collabora con la redazione del mensile «Lungarno». Suoi scritti ed altre strane cose sono apparsi su «Corriere della Sera», «L’Indiscreto», «Verde Rivista», «CrapulaClub», «Decamerette».

Lettura consigliata
Super Relax
Dr. Pira
Super Relax è il frutto delle accurate ricerche del Dr. Pira; un’esplorazione alla ricerca di livelli superiori di benessere. Insieme al protagonista del libro, Gatto Silvestre, il lettore è invitato a vivere un’avventura al contrario e un viaggio di iniziazione. Dal mondo dello Stress dove si lotta per sopravvivere, che tutti ben conosciamo, si parte per raggiungere, un livello dopo l’altro, la più serafica delle sensazioni: il Super rilassamento. Attenti, non è facile: lungo il percorso si incontreranno lotte e pericoli, volatili dispettosi, delfini parlanti, sfere magiche e perfino un celebre attore di cinema. Il Relax bisogna conquistarselo. Ma le vicende di Gatto Silvestre sovvertiranno il vostro modo di pensare e tutti gli strumenti per cambiare vita vi saranno finalmente svelati. Questo non è un libro: è una porta spalancata, una spinta verso l’aldiNoi. E ha pure una copertina abbronzante.